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Protezione delle colture

Misure Dilavamento Campicoltura

In questa pagina sono illustrate le misure da rispettare per ridurre il dilavamento in campicoltura nel rispetto delle condizioni della prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER) e dell'ordinanza sui prodotti fitosanitari (OPF).

Indice

Misure per ridurre il rischio di dilavamento in campicoltura

Questa pagina presenta le misure per ridurre il rischio di dilavamento con i punti di riduzione del dilavamento corrispondenti. Le informazioni sulla determinazione dei punti di riduzione del dilavamento necessari sono invece disponibili alla pagina seguente:

Oltre ai punti di riduzione del dilavamento, bisogna ottenere anche dei punti di riduzione della deriva. Le informazioni al riguardo sono disponibili nelle pagine dedicate alla deriva.

Le esigenze in materia di dilavamento mirano a ridurre al minimo l’immissione diretta o indiretta di PF tramite collegamenti idraulici nelle acque superficiali.

Tabella delle misure per ridurre il dilavamento

Fascia tampone inerbita (1-3 punti)

Al momento del trattamento le fasce tampone inerbite ai margini della particella devono presentare una buona copertura vegetale per garantire una buona infiltrazione dell’acqua. Le fasce tampone appena seminate non sono considerate inerbite!

Per fasce tampone inerbite si intendono i prati temporanei, i prati estensivi, i prati naturali o le SPB sulla superficie coltiva aperta come ad esempio maggesi fioriti, maggesi da rotazione, strisce su superficie coltiva, elementi specifici regionali sulla superficie coltiva aperta, nonché strisce per organismi utili. Le fasce di colture estensive in campicoltura, invece, non sono considerate fasce tampone inerbite.

Le fasce tampone inerbite devono essere predisposte nel punto in cui l’acqua defluisce dal campo.

I trattamenti pianta per pianta delle malerbe sulle fasce tampone sono possibili fino a una distanza minima di 3 metri dalle acque superficiali (ORRPChim), a condizione che per il PF utilizzato non vi siano esigenze per la riduzione del dilavamento.

Fascia tampone inerbita; fonte: Journal Agri

Fasce tampone inerbite tra la particella e le acque superficiali
Predisponendo una fascia tampone (cfr. scheda tematica sulle fasce tampone) lungo un corso d’acqua, è possibile ottenere i punti richiesti conformemente all’esigenza per la riduzione del dilavamento espressa nelle frasi SPe 3. In base alla larghezza della fascia si ottiene un numero diverso di punti di riduzione del dilavamento: 1, 2 o 3 punti rispettivamente per una fascia di 6, 10 o 20 metri. A differenza dell’esigenza per la riduzione della deriva, può essere computata soltanto la parte inerbita.

  • Se tra la particella e le acque superficiali c’è una strada o un passaggio, la larghezza della strada o del passaggio non è computata.
  • Se nella fascia tampone vi sono corsie non inerbite, occorre detrarre la larghezza di tali corsie.
  • È possibile combinare diverse fasce inerbite (prati). Per esempio si possono combinare due fasce inerbite interrotte da un passaggio. Per ottenere 3 punti è necessario che la larghezza complessiva delle due fasce sia di 20 metri.
  • Dalla combinazione di diverse fasce inerbite si possono ottenere al massimo 3 punti.

Lavorazione conservativa del suolo (2-3 punti)

Lavorazione conservativa del suolo; fonte: F. Sturny, Servizio Protezione del suolo del Canton BE
  • La semina diretta (durante la semina viene smosso il 25 % al massimo della superficie del suolo) permette di ottenere 3 punti.
  • La semina a bande (strip-till) e la semina a bande fresate prima o durante la semina (viene smosso il 50 % al massimo della superficie del suolo) permette di ottenere 2 punti.
  • La semina a lettiera (lavorazione del suolo senza aratura) permette di ottenere 2 punti.

Le tecniche di lavorazione conservativa del suolo sono definite nell’Art. 71d dell’OPD.

Piccoli sbarramenti nei solchi tra le porche nelle colture rincalzate (1 punto)

Predisposizione di piccoli sbarramenti; fonte: Michel Martin, ARVALIS

Utilizzo di tecniche per creare dighette o piccoli buchi a stella (p.es. sistema Dyker) tra le porche nelle colture rincalzate. A partire dal momento del trattamento, gli sbarramenti tra le porche devono essere intatti in modo che in caso di pioggia trattengano l’acqua e prevengano l’erosione dovuta al ruscellamento.

Vie di passaggio inerbite (1 punto)

Vie di passaggio inerbite; fonte: Urs Zihlmann, Agroscope

Ogni via di passaggio deve essere inerbita su tutta la sua larghezza. A partire dal momento del trattamento, la vegetazione deve essere fitta (fase di accestimento delle graminacee) e idealmente i passaggi dovrebbero restare inerbiti durante tutto il periodo dell’avvicendamento delle colture. La striscia fa parte della coltura e non deve figurare separatamente nel sistema di informazione geografica GIS.

Fasce inerbite all’interno della particella dove ha origine il dilavamento (1 punto)

Fascia inerbita all’interno della particella per prevenire il dilavamento dove esso potrebbe avere origine; fonte: Hans Ramseier, SSAFA

Le fasce inerbite all’interno della particella devono essere predisposte laddove ha origine il dilavamento, per esempio in presenza di saturazione idrica o nei punti più ripidi. La Carta del ruscellamento superficiale può essere utile per individuare queste zone. Le fasce inerbite devono essere larghe almeno 3 metri. A partire dal momento del trattamento la vegetazione della fascia inerbita deve essere fitta e idealmente restare inerbita durante tutto il periodo dell’avvicendamento delle colture. Anche le fasce inerbite all’interno della particella fanno parte della coltura e non devono figurare separatamente nel sistema di informazione geografica GIS.

Corsie inerbite nei campi aiuolati (1-2 punti)

Corsie inerbite in un campo aiuolato “Beetanbau” è il campo aiuolato le barbabietole qui non c’entrano; fonte: Peter Hofer, LANAT

Nell’orticoltura in campi aiuolati le corsie possono essere inerbite. Le aiuole hanno una larghezza compresa tra 1,2 m e 1,8 m. Sono regolate dal gelo invernale o con un successivo trattamento erbicida.

  • In linea di principio questa misura permette di ottenere 1 punto.
  • Le corsie predisposte perpendicolarmente alla pendenza permettono di ottenere 2 punti.

Inerbimento delle testate dei campi (1 punto)

PTestata inerbita; fonte: André Zimmermann, Canton VD

Questa misura è raccomandata se si constatano vie di ruscellamento o erosione nelle testate dei campi. A causa della maggiore frequenza dei passaggi, il suolo nelle testate tende a compattarsi, aumentando il rischio di dilavamento.

La misura deve essere attuata ai due estremi della particella su una larghezza di 3-4 m. Nella registrazione dei dati agricoli la testata può essere computata come coltura.

Sottosemina (1 punto)

Esempio di sottosemina nella colza; fonte: Hans Ramseier, SSAFA

A partire dal momento del trattamento la sottosemina deve ricoprire il suolo. Deve quindi essere almeno in fase di accestimento (nel caso di piante monocotiledoni) o aver sviluppato germogli laterali (nel caso di piante dicotiledoni). Questa misura non è pertanto adatta in caso di trattamenti precoci con PF. Se la sottosemina è adeguatamente sviluppata, la misura permette di ottenere un punto.

Strisce di pacciamatura o paglia (1 punto)

Porche ricoperte di paglia nella coltivazione delle patate; fonte: D. Martin, Proconseil

Una pacciamatura o una copertura di paglia impedisce alla pioggia di colpire direttamente il suolo. In questo modo il terreno assorbe più acqua riducendo il dilavamento. Per applicare questa misura si predispone una striscia di pacciamatura o paglia larga 10 m perpendicolarmente alla direzione del deflusso dell’acqua utilizzando attrezzature standard. È richiesta una copertura di almeno 1,5 t/ha. Si consiglia di predisporre la striscia in fondo alla particella o dove si verifica il dilavamento.

Riduzione della superficie trattata (1 punto)

Irrorazione a nastro accoppiata alla seminatrice; fonte: SFZ

La superficie trattata deve essere ridotta di almeno il 50 %. Questo obiettivo può essere raggiunto irrorando le fasce o effettuando il trattamento soltanto su una parte della superficie in combinazione con il controllo meccanico delle malerbe.
I punti possono tuttavia essere ottenuti solo se la dose di prodotto necessaria è calcolata per il 100 % della superficie. Questa regola si applica indistintamente a erbicidi, fungicidi e insetticidi. Anche la dose totale deve essere ridotta di almeno il 50 % rispetto a quella omologata. La misura è accettata anche se la superficie trattata viene ridotta di oltre il 50 % con il trattamento pianta per pianta supportato da telecamere.

Trattamento pianta per pianta con riconoscimento tramite telecamere (2-3 punti)

Esempio di trattamento pianta per pianta supportato da telecamere; fonte: ecorobotix
Sistema di telecamere su barre irroratrici convenzionali; fonte: AMAZONE
Drone con telecamera per la mappatura delle malerbe; Fonte: Markus Sax, Agroscope

I nuovi dispositivi di trattamento con riconoscimento tramite telecamere distribuiscono i PF in modo mirato su singole piante, riducendo così anche le quantità di PF che potrebbero essere dilavate in caso di pioggia. Il numero di punti che possono essere ottenuti applicando questa misura dipende dalla quota di superficie trattata. Il riconoscimento tramite telecamere può avvenire sul posto oppure da remoto grazie a un drone. Il fattore decisivo è la riduzione della superficie trattata. I punti possono tuttavia essere ottenuti soltanto se la dose di prodotto necessaria è calcolata per il 100 % della superficie.

  • Trattamento pianta per pianta con riconoscimento tramite telecamere su meno del 25 % della superficie: 2 punti.
  • Trattamento pianta per pianta con riconoscimento tramite telecamere su meno del 10 % della superficie: 3 punti.

Note:

  • Un solco scavato con l’aratro all’estremità di una particella per evitare il dilavamento su una strada drenata non è riconosciuto come misura per limitare il dilavamento.
  • Una coltura non trattata non può essere riconosciuta come fascia tampone.

Colophon

Immagine di copertina: AGFF

Grafica/illustrazioni: AGRIDEA

Collaboratori:

  • Jonas Plattner, UFAG
  • Louisa Bühler, UFAG
  • Numa Courvoisier, UFAG
  • Martina Rösch, AGRIDEA
  • Christoph Stürm/Nicole Flükiger, USAV
  • Urs Schönenberger, UFAM
  • Pierre-Yves Jacquiéry, VD
  • André Zimmermann, VD
  • Andi Distel, AG
  • Markus Hochstrasser, ZH
  • Marcel Friedli, Prométerre
  • David Stöckli, FR
  • Lorenz Escher, TG
  • Brigitte Decrausaz, VS
  • Tatjana Wais, KuL/Carea
  • Niklaus Ramseyer, USC
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