Temi
Protezione delle colture

Deriva e dilavamento nella protezione fitosanitaria

In questa pagina sono illustrate le condizioni da rispettare e le misure da prendere per limitare la deriva e il dilavamento dei prodotti fitosanitari in Svizzera. Le condizioni vanno osservate in conformità sia con la prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER, OPD), sia con l'ordinanza sui prodotti fitosanitari (OPF).

Indice

Quando si utilizzano prodotti fitosanitari (PF) bisogna fare tutto il possibile per evitare immissioni nelle acque superficiali e su superfici non bersaglio. Nella presente scheda vengono presentate le misure per limitare la deriva e il dilavamento dei PF. La sua redazione è stata curata da un gruppo costituito da rappresentanti di AGRIDEA, UFAG, USAV, COSAC e USC.

Introduzione

Le condizioni da rispettare per limitare la deriva e il dilavamento risultano dai vincoli stabiliti all’atto dell’omologazione del PF di cui è previsto l’utilizzo (OPF) e, per le aziende annunciate, dalle disposizioni della PER (conformemente all’ordinanza sui pagamenti diretti OPD), le quali possono esigere che vengano adottate ulteriori misure. Per entrambe le situazioni si utilizza un sistema a punti.

A causa delle diverse prescrizioni in materia di deriva e dilavamento, nella presente scheda tematica vengono utilizzati i termini “punti di riduzione della deriva” e “punti di riduzione del dilavamento”, poiché essi devono essere considerati separatamente. Per alcuni PF può essere necessario adottare misure per ottenere sia punti di riduzione della deriva sia punti di riduzione del dilavamento. Le misure di riduzione devono essere attuate al momento del trattamento. Siccome bisogna sempre tenere conto della deriva e del dilavamento, la scheda tematica è suddivisa in varie parti in base a questi temi. Per ogni cella della tabella seguente occorre verificare se sia necessario ottenere dei punti.

DerivaDilavamento
OmologazioneQuando si utilizza un PF con restrizioni in materia di deriva bisogna rispettare una zona tampone non trattata lungo le acque superficiali, i biotopi o le aree residenziali e le strutture pubbliche (3, 6, 20, 50 o 100 metri di larghezza, a seconda del rischio stabilito per il PF). La zona tampone può essere ridotta attuando misure di riduzione della deriva.Quando si utilizza un PF con restrizioni in materia di dilavamento SPe 3, nelle zone a meno di 100 metri dalle acque superficiali e con una pendenza verso di esse superiore al 2 % bisogna ottenere dei punti di riduzione del dilavamento (1, 2, 3 o 4 punti, a seconda dei vincoli stabiliti all’atto dell’omologazione).
PERBisogna ottenere almeno un punto di riduzione della deriva per ogni trattamento.In prossimità (< 6 m) e in caso di pendenza superiore al 2 % in direzione di acque superficiali e strade/passaggi drenati nonché in caso di pendenza verso acque superficiali e strade/passaggi drenati superiore al 2 %, bisogna ottenere almeno un punto di riduzione del dilavamento per ogni trattamento.
Panoramica dei vincoli stabiliti all’atto dell’omologazione dei PF e della PER in materia di deriva e dilavamento

Clicca qui per le varie schede tematiche concernenti la campicoltura:

Rischio di deriva in campicolturaRischio di dilavamento in campicoltura
Misure per la riduzione della deriva in campicolturaMisure per la riduzione del dilavamento in campicoltura


  • Deriva: parte della poltiglia che non raggiunge il suo obiettivo ed è trasportata altrove sotto forma di goccioline.
  • Dilavamento: i PF presenti nella particella vengono trasportati al di fuori di essa tramite l’acqua che defluisce in superficie. Essi possono essere disciolti nell’acqua o legati a particelle di suolo.

  • Ordinanza sui prodotti fitosanitari (OPF): disciplina l’omologazione, la commercializzazione e l’impiego di PF. Nell’omologazione di un PF, se necessario, vengono incluse anche restrizioni per proteggere acque superficiali, biotopi, specie non bersaglio (frasi SPe 3) e terze persone. Tali restrizioni prescrivono, da un lato, la distanza che deve essere mantenuta dagli oggetti protetti per ridurre l’immissione di PF nelle rispettive superfici attraverso la deriva e il dilavamento e, dall’altro, quanti punti devono essere ottenuti.
  • Ordinanza sui pagamenti diretti (OPD): per adempiere le disposizioni della prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER) è sempre necessario ottenere un punto di riduzione della deriva per ogni trattamento. Un punto di riduzione del dilavamento deve invece essere ottenuto soltanto nel caso in cui una particella adiacente presenti una pendenza superiore al 2 % verso una strada drenata o verso acque superficiali.

Se si utilizzano PF nel quadro della PER bisogna sempre mantenere una distanza di almeno 6 metri dalle acque superficiali (anche se l’omologazione non prescrive una distanza minima); al di fuori della PER bisogna mantenere una distanza di almeno 3 metri conformemente all’ORRPChim. Per i dettagli sulle modalità di misurazione e gestione delle distanze vedasi anche la scheda tematica di AGRIDEA sulle fasce tampone.

Le misure che possono essere attuate per ottenere dei punti sono descritte nelle schede tematiche dedicate alla campicoltura, alla viticoltura e alla frutticoltura. La base è costituita dall’OPF, comprese le direttive e le schede tecniche del Servizio d’omologazione per i PF. Siccome l’OPD rimanda all’OPF, entrambe le ordinanze utilizzano lo stesso sistema di misure.

Se i PF raggiungono le acque superficiali possono avere gravi ripercussioni sugli organismi acquatici. Lo stato delle acque superficiali viene verificato sulla base di valori limite. Se i valori limite dell’allegato 2 dell’OPAc vengono superati in singoli corpi idrici, i Cantoni devono provvedere affinché vengano adottate le misure previste dall’articolo 47 dell’OPAc. Se vi sono pesticidi che superano ripetutamente e ampiamente i valori limite per essi stabiliti, la Confederazione deve verificare la rispettiva omologazione (art. 9 cpv. 3 LPAc). A seconda dell’esito della verifica vengono poste nuove restrizioni o viene revocata l’omologazione. Riducendo al minimo la deriva e il dilavamento, tutti gli utilizzatori di PF possono contribuire a far sì che i valori limite nelle acque superficiali non vengano superati e possono quindi continuare a utilizzare i PF disponibili.

Occorre evitare immissioni di PF su superfici non bersaglio e nelle acque superficiali!

Colophon

Immagine di copertina: Simon Binder, AGRIDEA

Grafica/illustrazioni: Merel Gooijer, AGRIDEA

Collaboratori:

  • Jonas Plattner, UFAG
  • Louisa Bühler, UFAG
  • Numa Courvoisier, UFAG
  • Martina Rösch, AGRIDEA
  • Christoph Stürm/Nicole Flükiger, USAV
  • Urs Schönenberger, UFAM
  • Pierre-Yves Jacquiéry, VD
  • André Zimmermann, VD
  • Andi Distel, AG
  • Markus Hochstrasser, ZH
  • Marcel Friedli, Prométerre
  • David Stöckli, FR
  • Lorenz Escher, TG
  • Brigitte Decrausaz, VS
  • Tatjana Wais, KuL/Carea
  • Niklaus Ramseyer, USC

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